Giuseppina Manganelli parla de "Il diario segreto di Giulietta"
La storia di Romeo e Giulietta è solo un pretesto per parlare dell’amore nel senso più ampio del termine. Come sentimento universale, di tutti i luoghi e tempi, come sentimento totalizzante, che coinvolge la mente, il corpo e l’anima dell’uomo.
L’amore nel senso più ampie del termine può essere ritrovato in ogni campo della nostra quotidianità: possiamo provare amore per la vita, noi stessi, il lavoro, l’arte, un’ideologia, la nostra terra
Come è stato messo in evidenza nella Prefazione da Antonietta Carrabs, solo amando si comprendere “la bellezza della ricerca dell’altro e del donarsi all’altro, e nel fare ciò si scopre se stessi. Trasferendo questo concetto all’opera, Giulietta, nel tentativo di realizzare la relazione amorosa con Romeo, comprende di essere una donna coraggiosa e tenace e che nutre una forte autodeterminazione.
Più volte nel poemetto l’oggetto di attenzione della scrittrice è la potenza dell’amore, la forza di questo vigoroso sentimento. Giulietta arriva ad affermare che nemmeno la morte può dividere chi si ama. “ Death does not bury who you love”.
L’uomo, però, nel porre in essere l’amore, deve fare fronte a ciò che nella Postfazione il critico letterario Giuseppe Cerbino ha definito mondo, una realtà composta da ostacoli, barriere, negazioni, inconvenienti, intralci e limitazioni, che impedisce all’uomo di realizzare l’amore. Il mondo che impedisce a Romeo e Giulietta di amarsi è rappresentato non soltanto dall’odio tra le famiglie dei due giovani, ma anche dal destino. In un punto del poemetto il destino è rappresentato dall’alba cattiva che distrugge la speranza di mutare l’immutabile. Mutare l’immutabile è un’ esempio di ossimoro che la traduttrice ha abilmente conseravato. "The evil dawn throngs in the dream to destroy the hope of changing the unchangeable”.
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La scrittrice ha dimostrato ancora una volta di essere maestra nell’uso delle figure retoriche, quelle espressioni che danno plasticità al discorso e che aiutano il lettore a vedere le cose attraverso le parole. Vorrei illustrarvi tre esempi di metafora che rappresentano il concetto di amore e che aiutano a creare immagini di forte carica espressiva.
La prima metafora è la melodia musicale: la melodia fa vibrare il cuore come l’amore, producendo nell’uomo un potente effetto benefico. Afferma Giulietta: “I will never know the chords of that melody called love”
La seconda metafora è il sale, il sale alla scialba tavola della vita: "salt at the dull table of life in the daily darkness”. Il sale è un elemento essenziale nella cucina, è ciò che fa venire fuori il sapore del cibo; così, l’amore è inteso come un elemento senza il quale l’uomo non può vivere, un sentimento che conduce al bene, alla bellezza e alla verità.
La terza metafora è quella del fiore che sboccia o che appassisce. Il fiore appassisce quando è colpito dal devastante destino o qualsiasi altro elemento negativo del mondo. Mi ha particolarmente colpita l’immagine dell’erba putrida, il destino, che affoga il fiore ancora prima di sbocciare. Ecco il verso in cui è rappresentata questa idea: “Rotten grass drowned the flower before blooming”.
Da un’attenta lettura del poemetto, si deduce che Giulietta concepisce l’amore da una parte come passione e desiderio dall’altro come sentimento puro, limpido e sincero perché libero da condizionamenti o interessi: è pudica attrazione. La relazione amorosa tra Romeo e Giulietta non si basa su niente altro che l’amore; un’eventuale matrimonio tra Giulietta e Paride si sarebbe basato sull’interesse tra le famiglie dei due. La giovane donna ama l’amore e desidera trovare purezza in alto cuore pulsante come il suo senza badare a casati o denaro. Ecco i versi in cui Giulietta esprime il concetto di pudica attrazione: "I love love. Pledge of purity I wish to find in another beating heart like mine. I embroide my dreams of romanic passion without otherwise aiming at houses or money”.
Le funzioni dell’amore vengono espresse in vari punti nel poemetto. Ve ne rappresento un paio. L’amore serve da barriera per arginare l’odio del mondo, in questo caso la rivalità tra le famiglie dei due giovani. Giulietta esprime questo concetto nei seguenti versi: "We decided to stem the pain taking our souls, binding them to passion, to make barriers to the hatred of the world”.
Un’alta funzione dell’amore viene rappresentata negli ultimi versi dell’epilogo: l’amore, quando sconfigge il male, ha una funzione salvifica e di liberazione. I due giovani, alla fine del loro travaglio, si riappropriano di quella libertà che a loro era stata tolta a causa della rivalità tra le loro famiglie: “The freedom that was taken from us we took back…. Because no one should ever have to die to love”.