La mia nuova rubrica sonora #Sentileparole

Una poesia non è solo o semplicemente una casa (abitata o disabitata) fatta di parole, messe su come mattoni, ma ha architravi di emozioni che, a occhio nudo, non si vedono ma si sentono. 

Ricordate quando da bambini poggiavamo le orecchie a una brogna* e sentivamo esattamente il respiro del mare, senza esserci, senza vederlo e arrivava dentro a smuoverci emozioni e ricordi se non, addirittura, l'olfatto tale che sembrava di sentirne l'odore? 

Ebbene io ho provato a fare la stessa cosa. Sentire, percepire, le emozioni che mi veicolava la poesia, farle abitare nella mia anima, lasciarle risalire nella gola e infine, portarle alla luce, liberandole nei suoni della voce. Ovviamente non sono un'attrice nè aspiro ad esserlo, quindi perdonerete la mia dizione. Ciò che voglio rappresentare è l'invisibile o, forse sarebbe più giusto dire quello che io ho "visto" o "immaginato esserci" dentro una poesia. 

La prima poesia che apre questa Rubrica è Chiedilo alla pancia di Federico Preziosi - tratta da Variazione Madre

Cliccando sul link sottostante la potete ascoltare

https://youtu.be/D4AuTqhlA2g


*La brogna è una conchiglia appartenente alla specie mediterranea della Charonia nodifera: non è altro che la tipica conchiglia in cui ognuno di noi, da bambino, ha provato ad ascoltare il rumore delle onde del mare. Per tutti rimane un meraviglioso incantesimo da non svelare mai, ma per gli adulti più curiosi c’è una spiegazione fisica di questo fenomeno apparentemente strano. Così come ci sono le illusioni ottiche, esistono anche le illusioni acustiche e questa è una di quelle. I rumori dell’ambiente circostante e l’aria intrappolata all’interno della cavità vuota della conchiglia provocano un’eco che genera un rumore assimilabile a quello della risacca del mare. È un fenomeno del tutto naturale che si verifica con qualsiasi altro oggetto cavo di forma e materiale simile. Infatti anche il materiale duro di cui è costituita la conchiglia ha la sua importanza. Lo stesso effetto non si ottiene con altri oggetti di materiale più morbido che assorbirebbero i rumori senza permettere alle onde sonore di propagarsi. Questo fenomeno ha anche un nome scientifico: la risonanza di Helmholtz, dal nome dello scienziato che lo identificò per la prima volta. Si tratta dell’effetto sonoro dell’aria all’interno di una cavità, come ad esempio il soffio all’interno del collo di una bottiglia.

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