Sguardi Di-Versi. Toni Capello

Respirare

Arriveremo
dove non ci sono divieti da rispettare
distanze da tenere
igienizzanti da usare.
Gli aperitivi non ci mancheranno
ceneremo gomito a gomito
e torneremo a respirare insieme alla vita
mentre passa
sotto casa.



Parto da qui per raccontare (a modo mio) la silloge poetica di Toni Capello "Sguardi Di-Versi" (Dicembre 2020). Prendo le mosse dal "respiro" che si espande e si muove da questa lirica che ci dà il senso e la dimensione del mondo interiore del poeta: un abitato di leggerezza eppure di profondità che riesce a percepire il senso del respiro così come quello dell'esistenza nella semplicità del suo fluire, nella normalità del suo accadere, il tutto posizionato sullo sfondo di una pandemia che non smette di vietare "vicinanze" e detta "distanze" "necessarie" da tenere in un quotidiano "motus" che si sviluppa o forse si avviluppa nei gesti e nei rituali più iconici, dagli aperitivi alle cene. La speranza rimane, nell'incipit e nel finale, come elemento di unione delle simbologie evocate, "torneremo a respirare" liberi dalle costrizioni che ci hanno relegato in uno spazio di paura e, probabilmente, di non vita o vita a metà, tra paura e voglia di andare contro le regole. Quella liberazione che potrebbe apparire non solo emozionale ma soprattutto materiale, la caduta definitiva dei dispositivi di protezione vorrà dire la vittoria dell'uomo sul destino che lo ha ridotto a richiudersi in se stesso e ad allontanarsi dal prossimo? Lo scopriremo solo "vivendo". 

Bersaglio

I mie battiti
fanno di me
un bersaglio facile
per il tuo odore
che viene a colpirmi
ogni notte
e non mi dimentica.

Anche se il titolo poco si lega alla simbologia dell'amore, portando ad immaginare un indirizzo quasi di guerra o esercitazione (perchè bersaglio identifica il punto cui si dirige un tiro, spec. di armi da fuoco) lo stile dell'autore riesce a sorprendere e, allo stesso tempo, ad emozionare per la mossa tellurica che da alla sua poesia, che dall'incipit qualifica la "teoria dell'amore". Per questo, accanto alla speranza, ecco che fa capolino questo sentimento, che si moltiplica nell'afflato vitale del cuore che batte, che diventa un "bersaglio" per l'amata e per le sue fragranze evocative d'emozione, dolcezza, passione, che mai potrà essere sottomesso alla miseria del tempo che passa ma che resta, sempre, a identificare la misura dell'autencità di quello che si prova e che non potrà, sicuramente, essere mutuato da nessun altro sentimento. Un legame che, come in Filomena, rimarrà segreto, unico, raro, leggero come le orme che si posano sulla sabbia e che il mare cancella, nella crasi delle anime che si liquefano e da una duplicità diventano un'anima sola. La stessa unicità che si trova nella brevissima, ma essenziale, introduzione presa in prestito dal film I ponti di Madison County (Clint Eastwood 1995) : "...non siamo più due persone separate. C'è gente che cerca una cosa simile per tutta la vita e non la trova, altri non sanno nemmeno che esiste".

In questo percorso cha parte dalla vita, si rinnova nell'amore, passando per la segretezza, per l'iconica eleganza del mistero, della magia che ad esso si accompagna, riusciamo a identificare il perchè, l'autore abbia voluto usare un titolo che al suo interno non contiene solo un unico e solo significato, la traccia stilistica e poetica che si vuole dare alla raccolta, ma un elemento bifocale che partendo dallo "sguardo" quello per intenderci della "visione" dell'iride si srotola e si riavvolge nella "percezione" interiore" e, quindi, nello "sguardo" più intimistico e indagatore che riesce a "guardare" anche dove gli occhi non riescono a vedere. Probabilmente quel "di-versi" ha sia una valenza identificativa dei "versi" che esprimono il linguaggio poetico dell'autore sia una "evidenza" concettuale di quei "diversi" (senza il distacco) che caratterizzano il mondo, globale, veloce, indifferente, che combatte una battaglia con armi sottili (mascherine) e che passano inosservati ai più ma non all'autore che li percepisce, addirittura nella loro singolare soggettività, osservandoli nella loro eterogeneità. Sintesi questa di rara bellezza ma anche di problematicità, con tutto quello che ne deriva. 

Sguardi Di-Versi

Dietro la mascherina
ognuno con il suo passato.
Dietro la mascherina
miliardi di sguardi diversi
che affondano e s'impigliano
nella prospettiva dell’anima,
e nessuna
sarà mai uguale
all’altra.

In questo mondo, variegato e variopinto, dalle movenze introspettive ma anche, per molti versi, sarcastiche e dissacranti (come in Stronzi Pa(la)zzeschi), la "poesia" dà il senso e la direttrice del suo percorso "senza tempo" all'autore. 

Poesia

Perché
nonostante tutti questi anni
il tempo
nel mio cuore
non è mai entrato.

Gibran diceva che: "La poesia è il salvagente/cui mi aggrappo/quando tutto sembra svanire./Quando il mio cuore gronda/per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio./Quando sono diventato così impenetrabile/ che neanche l’aria/ riesce a passare."
Sicuramente per Capello la poesia ha una valenza di immortalità, di assenza temporale, dove tutto è cristallino, luccicante, e ogni cosa si arresta, si ferma, non passa, resta che è un pò quello che diceva Palazzeschi: " Muoiono i poeti/ ma non muore la poesia/ perché la poesia è infinita/ come la vita."
In ogni poesia di Capello c'è comunque qualcosa di misterioso, di incomprensibile, anche se le sue composizioni "ermetiche" apparetentemente ci danno delle risposte alle nostre immediata percezioni. 
E' solo un aspetto, questo, dell'indagine critica su ciò che il poeta vuole rappresentare perchè, come diceva Borges "Ogni poesia è misteriosa. Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere."
Sicuramente questa affermazione ha tracce di assoluta verità, nessuno mai riuscirà a comprendere, esattamente, il senso da dare alle parole così come aveva e ha inteso il poeta durante la creazione. Quello che possiamo fare, o almeno quello che ho fatto io, è lasciarmi andare alla lettura, per molti versi leggera, quasi aerea, come la cifra del peso specifico di un soffione, altre volte contorta, probabilmente per il dosaggio satirico dato ai versi, altre volte sognante, salvifica, altre concreta e realistica. 
Qualcuno diceva "Per leggere un romanzo ci vogliono due o tre ore. Per leggere una poesia ci vuole una vita intera" e, molto probabilmente, una vita non basterà...

Per seguire le nuove composizioni poetiche di Toni Capello potete visitare la pagina Instagram: tonicapello 

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