La solitudine della poesia. La memoria è un corpo rituale
di Luca Crastolla.
![]() |
Foto di Mariagrazia Francot |
la memoria è questo corpo rituale
mezzo pane sotto la calce, una mollica al caolino
Le reincarnazioni erano tutte nel fiato
poca cosa l'estensione: il capo tuo
d'accusa che qui bastasse vorticare il sangue
liberarlo per gironi, in ginniche occasioni
per vicoli e antri di malaffare, di lesa grazia
dozzinale ebbrezza. Si aggirava a rovescio
per un tenero sterno di terra sconfinata
fra nidi di levante e nostre nenie di lento
ponente, lenti segnalibri, un sale di scirocco
addormentato lungo funi tese fra campanule
si svestiva l'elicriso della croce sua di tufo, la ferita
le trafitture, il patrimonio. Aghi e ditali di premura
custodisco in timpani subacquei, merletti di pazienza
arance sfilate al ramo la domenica dopo la parola
del Signore, le rotondità del gesto, l'odorosa
familiarità che ricuciva i brefotrofi con la madre
della madre che m'invitavo a immaginare
morbida nella ruga sua sino a farsi solco
Luca Crastolla nasce in Puglia. I primi dieci anni li vive in un paesino del Varesotto al seguito dei genitori emigrati in Lombardia per lavoro. Torna nella terra delle sue origini nell’85. La Puglia, che sino ad allora era stata meta vacanziera e di affetti, manifesta così, all’improvviso, il suo volto piu' ferale e aspro di luogo incapace di emanciparsi dalla più vasta questione meridionale, e la questione meridionale diventa presto una questione personale. Le difficili manovre di avvicinamento a questa terra dalla ricca tradizione culturale e civile, ma incapace -o impossibilitata- a mantenere con la sua gente le promesse di un cambiamento che non la snaturi, durano tutt’oggi. Nel 2016, il Crastolla affronta un cammino in solitaria che dalla Puglia lo porterà in Irpinia lungo trecento chilometri di strade sterrate. Un cammino polveroso che, a testimonianza del tentativo mai arreso di appartenere al Sud, Crastolla condurrà senza soldi, con tenda, sacco a pelo e poesie da barattare per cibo semplice. La decisione di queste condizioni estreme, affonda – tra le altre cose -, nell’idea di mettersi in balia della vita per una pur piccola parentesi: una rivoluzione minima, intima, contro il mondo della pianificazione. Il mondo dato. Quello con la scrittura è un rapporto informale e complicato iniziato a sei anni. Si può dire che Crastolla scriva da sempre e da sempre lontano dai luoghi dell’accademia. Dal 2016 è membro di Versipelle, comunità poetica che attualmente conta autori virtualmente riuniti nel progetto Versipelleblog. Suoi testi sono stati ospitati in diversi luoghi della virtualità tra cui Word Social Forum e Nefele (qui, anche una sua intervista a cura enfant prodige della poesia Mattia Tarantino). Nel 2017 compare nell’antologia Paesaggi liberi, raccolta di poesie contro la violenza sulle donne. L’ignoranza della polvere* (2018), edito da Controluna con la prefazione di Giuseppe Cerbino, è la sua prima pubblicazione.
Una recensione del libro*, a mia firma, è presente su questo blolg 👉Clicca qui per leggerla