giovedì 8 maggio 2025

Perle - Simona Esposito - La tragica storia di Barbara Daly


A Disturbing American Tale 

Nel 1933 l'undicenne Barbara Daly e sua madre Nini si trasferiscono a New York con i soldi dell'assicurazione incassata per il suicidio del padre. Barbara è una giovane bellissima e nel giro di pochi anni viene invitata a tutte le feste più esclusive della Golden Era.

Inizia a lavorare come modella, va a Hollywood per un provino e torna con un marito: Brooks Baekeland. Il giovane è un ex pilota della Canadian Air Force ma soprattutto il nipote dell'inventore della bachelite, materiale utilizzato su larga scala in quel periodo, ed è carico di soldi.

Barbara lo sposa fingendo una gravidanza, che arriverà nel 1946 quando darà alla luce il figlio Anthony.

Nel frattempo la coppia si divide tra viaggi in Europa, dove possiede case in alcune delle località più esclusive, e feste in stile "Grande Gatsby" a cui invitano Greta Garbo e Tennessee Williams.

In breve tempo Barbara diventa un'alcolista e ha strani comportamenti: come la madre ha cominciato a soffrire di schizofrenia paranoide. Ma è molto abile a tenerlo nascosto.

La coppia sta per separarsi perché Brooks si è innamorato della figlia quindicenne di un diplomatico. Barbara minaccia il suicidio e la crisi rientra.

Nel frattempo Anthony si scopre omosessuale e ha una relazione con un australiano, Jake Cooper, che lo inizia all'uso di allucinogeni. Barbara va a riprenderselo in Marocco ma vengono arrestati in Spagna perché privi di documenti.

Restano in Spagna dove, per "curare" la "stranezza" del figlio, Barbara finge di accettare la sua relazione con Cooper ma lo spinge tra le braccia e nel letto di una giovane, Sylvie. Che però finisce anche nel letto di Brooks, che divorzia da Barbara, senza farsi impressionare dal suo ennesimo tentativo di suicidio, e la sposa. Barbara è già ossessionata da un curatore d'arte, Sam Green, per il quale fa follie come attraversare il Central Park sotto la neve, scalza e con addosso solo una pelliccia, per cercare di introdursi a casa sua.

Ma la vera ossessione è l'omosessualità di Anthony, che cerca di "curare" prima con l'aiuto di prostitute e poi intrecciando lei stessa una relazione incestuosa con il figlio. È convinta che la sua bellezza, che ha incantato innumerevoli uomini, possa essere la "terapia" giusta.

Anthony comincia a mostrare a sua volta i primi segni di schizofrenia paranoide ma il padre rifiuta di farlo curare, ritenendo la cosa "immorale".

Nel luglio 1972 a Londra Anthony cerca di uccidere la madre spingendola sotto una macchina. Barbara si salva. Rifiuta di sporgere denuncia. Anthony viene ricoverato. Barbara viene avvisata della sua pericolosità ma fa spallucce. A novembre Anthony ci riprova e pugnala Barbara alla schiena con un coltello da cucina nella loro casa di Chelsea. Barbara mu0re all'istante. Ha 51 anni.

Anthony va a vivere a New York con la nonna materna Nini Daly e tenta di uccidere anche lei con la stessa modalità. L'anziana sopravvive, pur in gravi condizioni.

Anthony viene arrestato e condotto al carcere di Rikers Island. La commissione medica che deve decidere della sua scarcerazione dà parere negativo. Anthony rientra nella sua cella e mezz'ora dopo viene trovato morto, un sacchetto di plastica stretto attorno alla testa.

Questa tragica e morbosa vicenda ispira il film "Grazia selvaggia" del 2007 con Julianne Moore. Disturbato dalla scena che lo mostra a letto con Barbara e il figlio, Sam Green minimizza: "Credo che le piacesse semplicemente scandalizzare la gente." Alla sua morte, la causa da lui intentata ai produttori era ancora irrisolta.