mercoledì 25 giugno 2025

BiblioIlde - Cuore nascosto di Ferzan Ozpetek


Il dolore di una assenza inconsapevole, il senso profondo di solitudine e di mancanza d’amore che prova Alice, la protagonista di questo struggente libro, che scava nel lettore sentieri sconnessi che a poco a poco portano ad una verità assolutamente inaspettata.

Il rapporto con sua madre Adelaide, assolutamente privo di slanci emotivi e di considerazione nei suoi confronti delinea un percorso di sofferenza e la rinchiude in una gabbia da cui non riesce ad uscire. L’arrivo improvviso in casa di Irene, una donna molto avvenente e vestita in modo originale, essendo un’artista, sorprende tutti e soprattutto la piccola Alice, a cui lei si rivolge, chiedendole cosa voglia fare da grande e lei risponde che il suo sogno sarebbe quello di fare l’attrice

Alice aveva avvertito subito un forte legame con lei, le ispira stranamente molta fiducia: avrebbe voluto qualcuno con cui confidarsi e l’aveva stranamente trovata in Irene che, quando se ne va, le regala un braccialetto con l’immagine di una farfalla che sua madre poi le toglierà, con estrema cattiveria, ma quel disegno rimarrà per lei sempre importante e lo userà come copertina del suo quaderno di appunti.

La notizia che Irene le ha lasciato, prima di morire, un appartamento nel centro di Roma rappresenta per lei una sorta di punto di non ritorno: quell’eredità inaspettata le dà una forza e una determinazione che non ha mai avuto e decide di non ritornare più a casa. Quell’appartamento enorme, pieno di oggetti d’arte la fa immergere in un mondo sconosciuto, ma un mistero vi aleggia: una porta chiusa, la cui chiave è stata affidata ad un notaio. Aprendo quella porta, Alice viene attirata in una realtà assolutamente nuova e meravigliosa: scopre innumerevoli quadri, dipinti in due stili diversi e il ritratto di un giovane, opera di Irene, con la dedica: “A Tancredi, il mio dio dell’amore” assieme a tanti foglietti sparsi, simili a messaggi cifrati, pagine di diario strappate. Nascosta, Alice trova una lettera, indirizzata a lei, in cui Irene le racconta il suo dolore e le sue emozioni: “ho chiuso il mio cuore morto in questa stanza, dove c’è la mia vita, finchè sono stata viva”. Irene, assieme alla casa, le aveva affidato il suo segreto più prezioso perché ne avesse cura e lo conservasse. Attraverso le parole di Irene, si avverte l’amore profondo e la passione che nutriva per Tancredi, che le era apparso come un miraggio, “una gabbia di fuoco dove il nostro amore brucia ogni cosa”: egli dipingeva con il cuore, si erano divisi lo spazio, ciascuno aveva il suo angolo, pieno di colori e pennelli. Vi era un elemento importante che rappresentava questo loro sentimento che li travolgeva: i ”cuori sovrapposti” che avevano dipinto per simboleggiare il loro legame; quando uno di loro usciva portava il foglietto con quell’immagine, piegato in quattro per non perdere il contatto tra loro.

Un giorno Tancredi non era più tornato: Irene lo cerca dovunque, ma “ho smesso di cercarti quando ho capito che non volevi essere trovato”, se ne era andato, abbandonandola ad un tempo sospeso, avrebbe voluto spezzare quella vita in attesa. Irene l’aveva cercato anche in Sicilia, nel suo paese d’origine, proprio il giorno in cui era stata a casa di Alice, ma non aveva trovato nemmeno una traccia, aveva paura che fosse tornato nel luogo che odiava di più e da cui era fuggito. Irene, dopo quel viaggio aveva deciso di rinascere e aveva chiuso a chiave quella porta, dove sarebbe rimasto nascosto il suo cuore e non avrebbe più preso in mano un pennello.

In quella lettera destinata a lei, “bambina dagli occhi grandi, vista per alcuni minuti in uno dei momenti peggiori della mia esistenza”, creatura piena di sogni inespressi, le suggerisce di credere fermamente in un ideale e che “qualsiasi cosa accada, continua a risplendere e conserva il tuo cuore intatto”

Ad un certo punto, sembra che il sogno di Alice si possa realizzare: ad un provino, recita istintivamente un monologo, in cui effondeva tutta se stessa, la marea di lacrime e la sua rabbia potente e irrefrenabile nei confronti di sua madre: “ho imparato molto presto a nasconderti i miei sogni”, ma poi si rende conto di avere altre priorità. Avrebbe realizzato il sogno nascosto di Irene, organizzando una mostra con tutti i loro dipinti, che riflettevano l’alchimia magica e indimenticabile che esisteva tra loro.

Alice scopre un’ultima lettera, la più importante e definitiva, che Irene le aveva lasciato: uno scritto, accartocciato in un cassetto, che lei aveva trovato mentre piangeva la scomparsa di Tancredi, che custodiva un segreto. Accanto ad esso vi era un messaggio di Irene, rivolto a lei che diceva: “chiediti sempre cosa ti rende davvero felice”.

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