Nononna
raccontami con verbi perduti
intrecciati alle parole chiare
- d'uncinetto e incanto
fili morbidi e snodarsi nei timpani
scie di lucciole a posarsi
negli occhi di stupore-
''li cundi antichi'' che sbocciavano
come fiordalisi nel lume dei tuoi anni
Impasta ''lu cr'scendu''
- con lacrime d'orazioni
farina di frumento
gemme di sale contadino
e sorrisi liberi al focolare -
della bimba che fosti lasciami succhiare
mungitura calda e fatica nei campi
sentieri di briciole per pettirossi
infreddoliti sulla terra materna
nei filari spinosi di quel destino
che ti strappò il figlio maturo dal grembo.
Delle '' Janare '' a crepare nei boschi
ridotte dai padri padroni a serve
seppellite in letti disfatti di ricchi mariti
raccontami la ribellione
stacca il canto dal letto di morte
fanne alba di nuovi carmi
- dimmi chi fu quella che disse ''no''
al contratto discinto della violenza
e fuoco divampò a incendiare
le vie delle processioni ai Santi?-
La bocca che da te si nutriva
nel cucchiaio storto d'amore devoto
impilava conserve spirituali
nel cuore adolescente
le avrei usate per le carestie d'incanto
di questo presente disincanto.
* Si ringraziano Giovanni Nufrio per la regia, Rodolfo Lettore per la voce, Vincenzo Loscigli per le musiche