Rosso Vdg-0 Antologia sulla violenza di genere: le autrici
Quando si parla di violenza di genere non esiste una gara ma un fine, un ideale comune: lottare per le donne (sempre) seguendo quel famoso detto (Unus pro omnibus, omnes pro uno - più noto quale motto dei protagonisti del romanzo I tre moschettieri di Alexandre Dumas) stavolta declinato al femminile: “Una per tutte, tutte per una”. La mia idea progettuale era creare un grande libro che potesse raccontare, definire, chiarire, approfondire; tracciare percorsi e idee, sviluppare pensieri, riflessioni e tanto altro ancora, con una sola matrice, essenziale, profonda, autentica, esclusiva, non mutuabile:la sensibilità femminile. Tante donne, uniche e diverse tra loro, che avevano e hanno, con le forme più distinte e articolate, qualcosa da narrare, esprimere, analizzare, spiegare, rilevare e, per questo, “raccolte” in un libro con un solo pensiero a guidarle: dire NO alla violenza perché “per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa”.
Autrici dalle trasversali identità e professionalità ma, tutte, impegnate, propulsive, caparbie, attente: “sentinelle” dei diritti violati; “sorelle” ideali di chi è stata maltrattata, svilita, violentata, uccisa, prima nella dignità, poi nel corpo; alcune, tra le voci, anche “vittime” di violenza (in prima persona). Anime luminose e rarissime in un mondo sempre più liquido che cammina all’indietro, velocemente e terribilmente assuefatto dalla violenza che, come un virus pandemico, non trova cura o vaccino ma cresce, si moltiplica, esponenzialmente, senza alcuna possibilità (così appare) di arrestarne la corsa, anche con un improbabile lockdown. Per tale ragione credo che sia giusto dedicare questo lavoro, “soggettivo” e “corale” a tutte le vittime di questa “atroce” violazione dei diritti umani. In ogni pagina esse rivivono, urlano; chiedono e pretendono ascolto, in ogni singola parola espressa, nella forma data al testo, la più “variegata” possibile, perché è nella “diversità” che germoglia la “bellezza” e il “pensiero palpitante” legato alla coscienza, sorgente inesauribile e profonda, di ogni donna. Altre ancora (le lettrici in questo caso) potranno (si spera) trovare voce, coraggio, forza, consapevolezza per liberarsi, dalle morse di un nemico sempre più subdolo e irreale, il più delle volte mascherato da vero amore. Eppure non è solo il compagno, il marito, il fidanzato, il padre, il fratello, l’amico, a compiere violenza. La massima espansione dell’agonia la si trova anche, e molto spesso, nei titoli di giornale, nei resoconti di cronaca, nel racconto falsato della storia per trovare parole e spunti di giustificazione, ribaltati sempre e solo sulla donna, e non chiari elementi di colpevolezza dell’uccisore o del violentatore di turno. E che dire del linguaggio dei libri, dei social o quello del volgo comune? Che dire degli stereotipi; dei simboli, dei tabù; delle ataviche concezioni delle donne semplicisticamente viste nell’accezione di procreatrice, quasi fosse un banale oggetto di possesso o proprietà, ridotta solo a “sfornare e crescere figli”; della violenza assistita quando i figli, oltre ad essere testimoni dell’orrore, restano senza la madre, perché uccisa dal padre. Per non parlare di quelli, addirittura, uccisi loro stessi, nel vortice della violenza più efferata, per distruggere non solo la donna ma anche la madre che resta in vita ma è una morta che cammina? E la legge riesce davvero a tutelare la vittima di violenza? Tante sono le domande a cui si è cercato di dare una risposta in questo libro. Ovviamente molte altre sarebbero state le cose da dire, da chiarire. La violenza è così esponenziale e “germogliante” che non si può o non si riesce a ricomprenderla tutta. Eppure in questo libro-raccolta, dove gli argomenti sono legati dal filo rosso della violenza, si è provato a costruire un percorso narrativo, poetico, filosofico, giuridico, attualistico, giornalistico, realistico, di indagine, di denuncia che potesse essere utile non soltanto alle donne ma alla società civile che, se civile vuole chiamarsi, deve impegnarsi ad espungere dal suo habitat il virus della violenza senza dargli possibilità di mutare ed espandersi.
Grazie: - a tutte le autrici, per aver risposto “presente” alla chiamata, sono onorata di aver fatto questo pezzo di strada con voi, è stato bello lavorare “insieme” per una battaglia “comune”; - a mia figlia Ginevra Angelica D’Avino per la consulenza grafica alla copertina; - all’amica e collega Rossella Luongo, per la consulenza editoriale al libro.
Infine, un sentito riconoscimento di gratitudine, anche a nome di tutte le autrici, va alla scrittrice Dacia Maraini per aver voluto donare, a questo libro, un suo profondo e importante contributo.
INDICE DELLE AUTRICI
- In ordine alfabetico -
Emilia Altieri
Maria Filomena Anzalone
Margherita Arace
Concetta Battimelli
Rosaria Bruno
Cristiana Buccarelli
Roberta Calati
Giuliana Caputo
Maria Caputo
Antonetta Carrabs
Filomena Carrella
Anna Chiara Casillo
Chiara Cavallaro
Alessandra Cianelli
Barbara Ciarcia
Elvira Cipriano
Emilia Bersabea Cirillo
Rosa D’Amelio
Carmela D’Auria
Rosanna Dattoli
Maria De Luzenberger Milnernsheim
Alberta De Simone
Anna De Vito
Fausta De Vito
Ursula von Der Leyen
Alessandra Evangelista
Mariagrazia Fierro
Elisa Forte
Lucia Forte
Monia Gaita
Antonietta Galgano
Paola Galimberti
Chiara Giordano
Gina Giorgione
Floriana Guerriero
Claudia Iandolo
Gemma Iannuzzi
Mariantonietta Ippolito
Loredana Laudisi
Carmela Lauria
Paola Liloia
Domenica Marianna Lomazzo
Rossella Luongo
Marika Luparella
Mariangela Magariello
Maria Mammola
Dacia Maraini
Sara Marsico
Maria Antonietta Mattei
Alessia Minichiello
Germana Morrone
Rita Nicastro
Rosaria Patrone
Cristina Perozzi
Lorena Pesaresi
Ivana Picariello
Valeria Pilone
Antonietta Polcaro
Amalia Popoli
Maria Primerano
Ilaria Ramazzotti
Ilde Rampino
Lucia Rivieccio
Gilda Rizzi
Katia Rossi
Maria Cristina Russo
Valeria Salvi
Michela Savino
Lucia Scrima
Emanuela Sica
Marisa Sica
Antonella Soldo
Clarice Spadea
Agostina Spagnuolo
Flavia Squarcio
Maria Pompea Testa
Nadia Tufano
Gilda Vaccà
Mary Vaccarello
Valeria Valente