Qui, su questa tela, non è
possibile accennare a quanto appare, a quanto si apre.
Qui, su questa tela, si può
-solo- additare a quanto sedimenta nell’invisibile e a quanto, talvolta, si palesa.
Così la luce, pelle che
elargisce infiniti cromatismi all’essere dello sguardo.
Così la visione, involucro
labile di pensiero emozionale.
Così la tensione, energia
desiderante incastrata nel misterioso del ritmo di dentro.
Così il lirismo, respiro
universale amante d’illimitati cosmi sottratti alla parola.
Ti sento, Georgia O’ Keeffe, camminare all’interno del ventre iperreale, esplosivo, tondo, vibratile, onirico di un modernismo infrattato in un’america da eccesso. Ti sento con sguardo capace di lacerare e inventare canone. Lacerare e inventare con un unico preciso, essenziale gesto.
Il tuo occhio si muove come
fosse lucidamente intontito all’interno di una vecchia lente focale.
E’ occhio capace di avvicinare
e allontanare, catturare e sfocare, con un invisibile zoom di dentro, ciò che
si illumina, ciò che può caricarsi di filtri, ciò che avvolge in audaci e
immacolati universi cromatici.
Il tuo sguardo attraversa la
spiritualità contemporanea: un passo agito all’interno di filiformi essenze
intramate tra corpo femminile e natura.
I tuoi deserti, universi
floreali, calotte stellate, interni d’osso sono grammatiche immersive. Un
serico filo teso tra il dentro e il fuori di un’irreale e puntigliosa realtà
tessuta tra tensioni e ascensioni. Un movimento proteso verso ingrandimenti,
rifacimenti di realtà e centri implosi.
Sono centri bramosi di
situarsi in magneti desiderosi di inondare energeticamente campi visivi,
intensità coinvolgenti e riscritture di forme fuori da ogni possibile misura.
I tuoi centri sono
trascendimento d’esperienza, dissoluzione sensoriale ed emersione dal profondo
di tracce in dismisura di sé.
Qualcosa di magmatico avvolge
lo sguardo di chi sosta dinanzi a ciò che, dal tuo sguardo si trasmuta in
rappresentazione su tela. E’ spirale che trascina e ingoia ma, anche, eleva in
plurime ossessioni sensoriali.
Monti-corpo, fiori tattili,
curve labirintiche, crani evanescenti plasmati in simbolici uteri-tube,
onnivori e carnosi petali affamati come villi intestinali o schiusi come masse
muscolose palpitanti: è tutto un rigoglio della Vita prima della vita.
La Tua è apertura d’emozioni all’interno
dell’origine.
E’ apertura nell’intimo delle
forme prima che esse trovino misure e calme di definizione.
Pistilli, stami, pollini,
nervature, vene, conchiglie, ossa, arcani tratti di una rammemorante e fragile
realtà dell’anima, leggera e potente sosta in un grembo simbolico che è matrice
d’opera, Georgia O’ Keeffe.
Immagini allegate all'articolo: in ordine di apparizione
Profilo di Georgia O’ Keeffe, copertina Life, 1 marzo 1968
Open clam shell, 1926
Lake George, 1921
Ciclo: Teschi di mucca
(1929-1946)
Iris nero, 1926