Ad un’attenta lettura, le fiabe, con testi originali, nascondono, velatamente o meno, un linguaggio o un mondo che va decrittato per carpire fino in fondo significato e contesto. Nella nostra mente sono ben impresse le immagini edulcorate che l’industria cinematografica e televisiva hanno contribuito, in modo distorto, a fare sedimentare nel cosiddetto immaginario collettivo; in secondo luogo non tutte le fiabe finiscono in quel famoso motto che è: e tutti vissero felici e contenti. In realtà le fiabe, pensiamo alle fiabe raccolte dai fratelli Grimm, contengono aspetti drammaticamente orrorifici e sociologici su cui riflettere per riconoscerli, diffonderli, denunciarli e neutralizzarli. Nella fiaba "Hansel e Gretel" questi elementi sono tutti presenti. Provo qui a farne un’analisi:
• La matrigna suggerisce al taglialegna, padre dei due bambini, di portare nel bosco i due fratellini, altrimenti rischiavano tutti di morire di fame, e lasciarli alla mercé degli animali del bosco. Oltre allo sfruttamento, costringono i bambini a tagliare legna, l’elemento drammatico che emerge è, però, l’abbandono di minori, in questo caso figli.
• L’abbandono è chiaramente una forma di violenza sui minori.
• Si configura un tentato omicidio, figlicidio, e un potenziale duplice omicidio colposo.
• I bambini incontrano una vecchia in una casetta incantata. La vecchia è una strega e, al pari della matrigna, usa violenza ai bambini dapprima imprigionandoli e poi con la volontà di mangiarseli. Anche qui un potenziale duplice omicidio di bambini con l’aggravante della crudeltà, ma questa volta volontario e premeditato.
• Una palese misoginia. I protagonisti cattivi sono sempre donne, la matrigna e la vecchia strega: la matrigna muore durante l’assenza dei bambini, sarebbe stato più naturale che morisse il padre di crepacuore, e la seconda bruciata viva nel forno spinta da Gretel. Vi dice qualcosa la strega bruciata viva?
• Al ritorno a casa Hansel e Gretel perdonano il padre per il terribile gesto che ha perpetrato nei confronti dei due figli. In verità il genitore ha più colpa della matrigna. Si è dimostrato debole, non all’altezza di gestire una famiglia, un padre indegno a cui andrebbero tolti, d’autorità, i figli. Ma si sa, i maschi, nelle fiabe, sono spesso fregiati di titoli immeritati.