GUARDA OLTRE
Metti le tue mani nelle mie. Sono così piccole. Tremano al solo contatto.
Non aver paura di me. Lasciami prendere il freddo che provano. Lascia che lo
porti via. Anche solo per il tempo di tenerle strette. Di farle sentire
protette. Al riparo. Adesso prova a chiudere gli occhi. Lo stai facendo? Bene.
Ora dimentica. Dimentica quello che hai visto sino ad ora. Dimentica il bianco.
Dimentica l’odore di disinfettante. Dimentica queste spine nel braccio. Ripara
l’iride dal ricordo del presente. Lascia che le ciglia, ancora bagnate di
sofferenza, chiudano quella porta. Hai una chiave. Usala. Devi girarla nella
serratura. Fare quante più mandate puoi. Devi sigillare ed abbandonare questa
stanza. Abbandonare ogni cosa che ti faccia ricordare quello che sta
succedendo. Non ritirare le mani. So che non è facile, ma prova a fidarti di
me. Sento ancora che hai le briglie strette. Trattieni la tua fantasia.
Liberala. Lasciala andare. Spingila lontano. Falla correre senza meta. Chiudi
gli occhi ed adesso guarda. “Guarda oltre”.
Oltre quello che hai. Oltre la logica della ragione. Oltre questa tremenda paura
che ti scorre nelle vene. Oltre la finestra che ti separa dall’aria fresca e
dalla gioia. Se lasci che i tuoi occhi vedano, vedrai quello che “gli altri hanno deciso di non vedere”. Vedrai
che bellissimi capelli ricoprono la tua testolina tonda. Vedrai come sono
morbidi, profumati, lucenti. Vedrai che pelle rosea ha il tuo volto. Nello
specchio che ti si aprirà davanti, vedrai dipinta una fanciulla, una
principessa, ma anche una guerriera senza armatura. Se lasci che il frastuono
delle voci si inchini al tuo volere, vedrai che diventerà sempre più ovattato.
Allora potrai sentire il tuo cuore. Che note forti, incessanti, dinamiche, creano
i battiti in costante ripresa. Ed ora prova a darmi una gioia. Piccolissime
perle sono nascoste tra le tue labbra. Lascia che io le veda. Lascia che le
vedano tutti. Ti prego, sorridi. Nel sorriso puoi rinascere e vivere l’età che
hai, nascondere i pensieri più tristi, cancellare i fantasmi. Il sorriso ti farà
sbocciare. Ti prenderà per mano. Ti porterà lontano. È un anestetico
potentissimo. Ridurrà, fino a farlo scomparire, quel peso dolente che, ogni
giorno, diventa più severo ed assurdo. E come inizierai a sorridere, come la
bocca si trasformerà in un grande abbraccio di luce, così la tormenta smetterà
di soffiare ai vetri spessi di questa stanza. Il gelo della disperazione si
scioglierà in un secondo. Sentirai la rassegnazione diventare coraggio.
Sentirai la schiena diventare più forte. Sentirai le gambe com’erano pochi mesi
fa. Ancora padrone di passi e corse spensierate. Vedrai quanto è bello quel
giardino in cui sei arrivata. Adesso puoi correre a piedi nudi. Puoi sentire
l’erba bagnata sotto i piedi. Il tiepido sentore della rugiada che si spande
sulla pelle, appena riscaldata dai raggi, più delicati, della prima alba. Puoi
sentire il vento. Come ti carezza le braccia. Quasi volesse danzare insieme a
te, in questo mondo che solo tu sai di possedere. Fatto di silenzio e di immensa
bellezza. Un mondo che è solo tuo. Allora lascia che sia così. Lascia che
questo sorriso ti renda più forte. Se vuoi, puoi afferrarmi il naso. Vedi, è di
plastica. Fa un rumore strano se lo stringi. E questo fiorellino che spunta dal
mio camice? È un birbante. Spruzza acqua a chi non gli è simpatico. A chi non
sa ridere o a chi non ci prova neanche. Ecco, da brava, impara a sorridere.
Sorridi insieme a me e trasforma questo posto in un circo. In un parco giochi. Guarda
quante giostre ci sono. Puoi salire su tutte quelle che vuoi. Divertiti ed impara
questa magia. Impara come tutto si può trasformare in qualsiasi cosa tu voglia.
Ma deve restare ben salda nella tua mente. La devi custodire. Non devi
permettere a nessuno di portartela via. Solo così dimenticherai quanto è
devastante questa malattia. Solo così darai ai tuoi genitori la possibilità di
sperare. Sorridi anima indifesa. Sorridi a questo dottore travestito da pagliaccio.
Sorridi e dammi la forza di credere. Di continuare in questa battaglia contro
la tristezza. Sono un medico e non dovrei credere nei miracoli. Sono un medico eppure
sono convinto che il sorriso sia la miglior medicina per guarire. [“Divenni un
esploratore dei continenti dell’esperienza e del divertimento facendo ricerca
nel laboratorio dell’umanità.” Hunter
Doherty “Patch” Adams]