L'arte di Giuseppe è un viaggio in un "caleidoscopico mondo colorato" (come lo definisce lui stesso) dove ogni pennellata è un richiamo cardiaco dell'anima, ogni forma un frammento "essenziale" di un'emozione. Le sue tele non sono solo superfici dipinte, ma porte di narrazione o specchi riflettenti in cui la realtà si apre alla meraviglia di chi guarda, mentre si scompone e si ricompone, come in un "sapiente mosaico o un suggestivo puzzle". La sua tavolozza è un inno, simbiotico, al miracolo della luce, un'esplosione di "colori saturi di luminosità solare" che non si limitano a riprodurre, ma creano un universo "poetico, sentimentale, lirico, sognato".
È qui che si manifesta la sua cifra stilistica inconfondibile: un "binomio indissolubile" tra "forma e colore", non semplici elementi tecnici, ma "espressioni interiori dell’animo", il respiro stesso della sua pittura. Nonostante la sua giovane età, il suo percorso artistico è un susseguirsi di tappe significative. Le sue opere hanno varcato i confini (forse stretti) della sua terra, trovando dimora in prestigiose mostre e rassegne nazionali ed estere, arricchendo collezioni private, pinacoteche e musei. Ogni esposizione è stata un passo in avanti, un riconoscimento del suo valore, culminato in premi e attestati di stima, tra cui spicca la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, un sigillo d'eccellenza che pochi artisti possono vantare. La sua prolificità è testimoniata da oltre 300 rassegne, meticolosamente documentate in qualificati annuari d'arte contemporanea, cataloghi e riviste di settore. Da Roma a Venezia, da Genova a Torino, fino a Zurigo, Forte dei Marmi e le innumerevoli città italiane che hanno ospitato le sue creazioni, l'arte di Giuseppe ha viaggiato, incantando e commuovendo.
E non è un caso che la sua visione abbia catturato l'attenzione di critici d'arte di spicco come Giovanni Amodio, Lucia Basile, Vinicio Coppola, Vito Cracas, Alberto Iandoli, Massimo Pasqualone, Carlo Roberto Sciascia, Riccardo Sica e Leo Strozzieri. La loro analisi profonda ha saputo cogliere le sfumature e la potenza espressiva delle sue opere. La sua presenza in eventi di risonanza come la Collettiva “La Fortezza dell’Arte” a Civitella del Tronto nel 2016 e il Premio Internazionale “Kalos 2021” a Rivisondoli nel 2021, entrambi inaugurati dal celebre Professor Vittorio Sgarbi, conferma la sua statura nel panorama artistico contemporaneo.
Giuseppe Amoroso De Respinis non è solo un artista che dipinge; è un'anima che si rivela attraverso il colore, un ingegnere che costruisce ponti tra il visibile e l'invisibile. La sua storia è un inno alla passione che supera ogni confine, alla dedizione che trasforma la materia in emozione. È la dimostrazione che la vera arte nasce quando la mente e il cuore danzano all'unisono, creando sinfonie visive che risuonano a lungo nell'anima di chi le contempla. E noi, spettatori privilegiati, non possiamo che attendere con trepidazione le prossime, vibranti espressioni di questo straordinario talento.
Alcune opere dell'artista