SEGRETAMENTE IMPRIGIONATA
Come l’inverno con le sue corte giornate, come l’estate con le sue torride mattine, come la primavera con la pioggerella del primo meriggio, come l’autunno con il dipinto che lascia il giorno al trapasso della sera, così vorrei appartenere ai tuoi anni, al tuo passato, al tuo presente e diventare la predizione del tuo futuro. Amore mio, prima che la tua vita si legasse al mio triste percorso, prima che la tua benedizione arrivasse a detergere la fronte e l’anima inquieta, prima di ogni cosa era ancora separata la spuma dall’onda del mare, il corallo era ancora privo delle note rubiconde e orfano della preziosità degli intarsi, gli occhi erano incapaci di trattenere anche solo momenti di quiete mentre tutto il resto scivolava come imbrigliato nella corrente delle lacrime.
Ma quando il tuo arrivo ha dischiuso la soglia del mio cuore, quando risvegliandomi ho assaporato il dolce nettare delle tue labbra, quando il calore che emanava il tuo cuore è trasmigrato a portare ristoro al mio freddo supplizio, allora ho ritrovato il sapore del mondo, il gusto perduto, ed il tuo bacio mi ha totalmente circondata senza darmi via di scampo.
Così per tutta la notte, stretta nei tuoi rami rigogliosi, ho abbandonato me stessa al tuo dominio. Nella inesplorata natura selvaggia delle tue isole segrete ho trovato il medicamento e la cura, il balsamo e l’essenza di giovinezza.
Ed anche se fossi stata circondata da fuoco ed acqua lo stesso avrei provato a superare quegli argini solo per il piacere di essere tua, totalmente.
Lo sai, non sono capace di sognare se non di te, ed ogni visone onirica o semplicemente miraggio mi devasta nella tregua del risveglio. Ma quando il giorno mi ha scippato il tuo ritratto dalla mano, mentre provavo a delineare con le dita il profilo che il tuo corpo lasciava sulla parete, allora ho avuto il dono della tua presenza nel braccio che mi cingeva il corpo.
Grazie a te l’illusione non vive più di notte, le strade conducono sempre alla tua dimora, i viaggi iniziano e finiscono nel confine del reale, nei luoghi e nelle città che abbiamo veramente vissuto mentre il canto del vento accoglie l’arrivo della mia nave nel tuo porto calmo.
Se solo riuscissi o potessi spiegarti quello che sono stata, prima di te. Quella che è apparsa essere stata la mia esistenza al resto del creato, quella che è stata la mia tristezza… allora tu stesso mi diresti di cancellare, come una mano che sfronda l’umidità da una finestra chiusa, tutto quello che ha generato il tempo andato.
Nel tuo essere vivo ed esisto, in esso rimarrò...segretamente imprigionata fino alla fine dei miei giorni.