Quello che volevo chiederti...
Ho una richiesta da farti. Te lo chiedo adesso, ora che siamo una treccia di carne e sudore, ora che siamo legati anima e corpo, ora che siamo noi...solo noi.
Lasciami senza fiato e prenditi buona parte del mio respiro. Lasciami senza battiti e prenditi buona parte del mio cuore. Lasciami senza forze e prenditi buona parte dei miei muscoli. Prendi buona parte del mio essere e ridammelo sotto forma di baci. Riempi i miei occhi del tuo profilo. Accogli quest’uomo tra le morbide mura del tuo corpo. Chiudi ogni uscita e lascia che la tua anima divaghi con la mia, nel nostro privato universo.
Voglio sentire la tua voce. Voglio custodire nelle orecchie le note delle tue parole. Quella danza di suoni e calore che fuoriesce dalle tue labbra appena colorate.
Assetato e senza dimensione, mi inebrio di vita e di piacere quando poggio la testa sul tuo seno ed il tuo cuore mi carezza la mente. Abbracciarti i pensieri, quello vorrei, eppure so di non poterli contenere. Sono un illuso lo so, eppure di quell’illusione mi sono vestito anche oggi. Oggi che ho avuto coscienza del tuo essere donna, nella lotta dei sensi e delle pulsioni. Oggi che esco sconfitto e soggiogato da questa passione.
Ma la carne non si placa. Pretende di averti ed averti ancora. Se tu sapessi l’immensità che si chiude nel tuo corpo, se tu sapessi quanto è grande questo fiume che scivola lungo la schiena e che mi inonda ogni volta che le mie mani si spingono ad esplorare ogni parte di te, allora capiresti l’agonia del non averti.
Viaggio nella musica della tua bocca, mi fondo con l’anima che riversi nella mia, anima selvaggia e voluttuosa. I tuoi capelli, la tua pelle, le tue forme contengono tutto un sogno, il mio sogno.
Ecco quello che volevo chiederti: “Ti prego non svegliarmi…”.